venerdì 9 marzo 2012

One art



The art of losing isn't hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss is no disaster,

Lose something every day. Accept the fluster
of lost door keys, the hour badly spent.
The art of losing isn't hard to master.

Then practice losing farther, losing faster:
places, and names, and where it was you meant
to travel. None of these will bring disaster.

I lost my mother's watch. And look! my last, or
next-to-last, of three beloved houses went.
The art of losing isn't hard to master.

I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't a disaster.

-- Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
though it may look like (Write it!) a disaster.

(Elizabeth Bishop)

Ci sta tutta.

2 commenti:

Ophelinha ha detto...

Persino perdere te (la voce scherzosa,
i gesti che amo)
non avrei dovuto mentire. E'chiaro
l'arte di perdere non è difficile da imparare/
anche se potrebbe sembrare (Scrivilo!) un disastro/

:(

Donatella ha detto...

Eh tesoro, l'unica parte della poesia che non mi rappresenta è proprio quella. Elizabeth parla di un amore perduto ma è un amore per una persona. Io ho perso me stessa. Di nuovo. Sembra un ciclo che non finisce mai. E i coglioni che incontro nella vita non mi aiutano certo. Il problema è che ho tutto chiaro, so cosa mi manca e cosa vorrei ma non dipende più da me. Stavolta alzo le mani, non ne posso più. Se è in un buco che devo finire, allora facciamo in fretta e finiamola.